Risanare intonaco danneggiato

Il Risanamento dell’intonaco danneggiato.

Introduzione
Le stalle nascono quali strumenti necessari alla civiltà dai primordi agricoli dell’insediamento stabile dell’umanità alla fine del Neolitico 20.000 anni fa.
I vantaggi di addomesticare animali selvatici invece che ucciderli per mangiarli erano enormi.
Basta pensare alla forza motrice fornita dal cavallo dalla preistoria fino a fine 1800 quando fu inventato il vapore, al latte delle mucche e pecore, al formaggio come cibo da conservare, al cuoio disponibile per indumenti e attrezzi, ecc. ecc.

Nel nostro paese, con la sua ininterrotta storia di almeno 2700 anni, non mancano. Ce ne sono di tutti i tipi: da quelle stabili in muratura parte delle case in campagna per cavalli da tiro, a quelle nei cortili di palazzi nobiliari in città per i calesse del Conte a quelle in aperta campagna come riparo al pascolo lontano.

Quelle intonacate, dovevano essere spesso rintonacate per manutenzione. La ragione è semplice: si degradavano regolarmente ed inevitabilmente perché i pavimenti, muri ed intonaci di qualsiasi stalla sono sempre intrisi dai sali nitrati che vengono prodotti dai “nitro-batteri” che trasformano per mestiere l’urea presente nell’urina e negli escrementi degli animali nella stalla in sali nitrati, così producendo il “concio” che è, non a caso, il primo antico ottimo fertilizzante in quanto “azotato” come si direbbe oggi.

Altro elemento normale è la risalita di acqua dal terreno nel pavimento e nei muri di una vecchia stalla coperta. Le stalle sono sempre al piano terra e per 2500 anni sia i pavimenti che i muri portanti degli edifici sono stati posati direttamente sul terreno e sono stati soggetti a risalita nei muri oltre che dal pavimento.

La risalita ha portato i sali nitrati nel muro e quindi nell’intonaco da dove ha evaporato. L’evaporazione ha generato cristalli nella superficie che l’hanno rovinata.

Nota curiosa: E’ facile identificare i sali nitrati, basta usare il laboratorio chimico di cui ci ha dotato il Padreterno. Si mette una minima quantità dei cristalli bianchi dei sali visibili sulla punta della lingua con la punta di un dito bagnata, e si sente del vero gelo! (e . . . amaro=solfati, salato=cloruri)!

Analisi di laboratorio dimostrano regolarmente che il contenuto in percentuale di peso di soli sali nitrati nell’intonaco di una vecchia, ma anche relativamente recente, stalla del ‘900, supera normalmente lo 1,30% in peso, ma lo scrivente ha anche riscontrato valori dal 4,0% fino al 7,0% in una stalla uso in uso da 300 anni!

Sono cifre enormi rispetto al valore non a rischio di degrado per un materiale – che è dello 0,05% secondo cifre di esistenti Standard internazionali.

Risanamenti
Anche oggi avviene che i vecchi poderi e le vecchie fattorie agricole (nonché i palazzi in città che avevano tutti le stalle affaccianti il cortile), con relativa stalla vengono rinnovati. Ciò per essere adibiti a moderna fattoria a oppure per essere trasformati in case di campagna. Nel primo caso, se non viene costruita una nuova stalla, la vecchia viene ammodernata secondo gli standard correnti, altrimenti, le stalle vengono trasformate in locali abitabili, molto spesso in sale da pranzo.

Per risanare il vecchio acciottolato (detto “vespaio”) del vecchio pavimento basta il semplice ed efficace schema del disegno sotto (evitando i ridicoli scavi per creare una “camera d’aria”  con igloo)

Intonaci
Immancabilmente gli ambienti vanno ri-intonacati in quanto gli intonaci sono infetti e in degrado, anche se in cemento. Non è da sorprendersi. E’ una frequentissima “normale” situazione che si ripete dappertutto.
Una stalla può essere secolare ma negli anni 1970-80 quasi tutte sono state ri-intonacate con la “moderna”, “nuova”, buona, forte, malta cementizia in sostituzione della malta di vecchia calce oramai deteriorata.
Ora, un intonaco di malta cementizia è praticamente impermeabile all’acqua liquida, ma è permeabile alla evaporazione dell’acqua nel muro. Questo è drammatico perché l’evaporazione della risalita dal muro contaminata dai nitrati genera cristalli di questi sali all’interfaccia muro/intonaco! e l’intonaco cementizio, pur essendo duro e abbastanza impermeabile, presto o tardi viene staccato dal muro dai cristalli (suona “fesso”) e, anche se alle volte sembra non soffrirne troppo e apparendo solo umido, in realtà è condannato e dovrà essere rimosso.

In figura a lato – Disegno comportamento intonaco di cemento

Pittura
Poi l’intonaco cementizio potrà essere dipinto con una mano di calce, NON con pitture acriliche, silicatiche, “lavabili” impermeabili, idro-repellenti, o simili. Sarebbe cadere dalla padella nella brace: sbollerebbero subito e non si potrebbe più intervenire.

In figura a lato – Estrazione e rimozione dei vecchi sali nitrati rimasti nel muro stonacato di ex-stalla con l’unico bio-estrattore di sali esistente commercialmente denominato Cocoon Westox bio. 

Vedi Bio-estrattore Cocoon Westox bio

Testi e foto sono Copyright Edgardo Pinto Guerra, Sarteano. 348 7057 354.
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